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Venaus (Venàus in piemontese, Vëno in francoprovenzale, Vénaux in francese) è un comune italiano di 962 abitanti della provincia di Torino situato in Val Cenischia, valle collaterale della Val di Susa, a 57 km da Torino. Durante il regime fascista il nome del paese venne italianizzato in Venalzio, riprese la denominazione attuale dopo la guerra. È un tipico borgo alpino posto sulla cosiddetta “strada reale”, principale via di salita verso il colle del Moncenisio e quindi la Francia prima che venisse costruita nel 1806 la carrozzabile voluta da Napoleone (l'attuale statale 25) che passa poco sopra il paese. Fa parte della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone.

STORIA

Le prime citazioni si hanno nel testamento di Abbone datato 739, secondo il quale l'abbazia della Novalesa cedeva il controllo dell’abitato di Venaus all’orbita segusina. Nel 1947 in seguito al trattato di pace con la Francia sono stati annessi al comune francese di Lanslebourg-Mont-Cenis 81,29 km² di territorio comunale: la parte italiana del valico del Moncenisio, il Lago del Moncenisio e la frazione di Gran Croce (Grand-Croix). Ribattezzata "Venalzio" durante il fascismo, riprese il nome d'origine nel 1967

LUOGHI E FATTI DI INTERESSE

Il paese è raccolto intorno alla parrocchiale di San Biagio e Sant’Agata che ospita alcuni affreschi trecenteschi di soggetto religioso. La frazione più grande è Bar Cenisio e si trova a 1540 metri di altezza, lungo la statale che porta al Colle del Moncenisio. Di interesse rilevante il ponte "Esclosa" sul torrente Cenischia, al confine con Novalesa, in stile romanico. Nei pressi di Venaus è presente l'omonima centrale idroelettrica.

SPADONARI

Nel mese di febbraio si può assistere alla danza degli Spadonari di antica origine (tipici anche del vicino comune di Giaglione) che si svolge nel piazzale di fronte alla chiesa parrocchiale. La danza compare fra le particolarità ritratte dal documentario "L'Italia vista dal cielo. Piemonte e Valle d'Aosta 1974" prodotto da Esso Italiana nel '74, regia di Folco Quilici e commento di Mario Soldati.

LA DANZA DEGLI SPADONARI

Una delle tradizioni più sentite (e del tutto genuine) di Venaus è la Danza degli Spadonari[5], che si svolge tradizionalmente in occasione della Festa dei santi patroni san Biagio (3 febbraio) e sant'Agata (5 febbraio). Viene replicata la domenica successiva. Sono coinvolti gli Spadonari (in numero di quattro), le Priore, la banda musicale, le donne e gli uomini della confraternita del Santo Rosario, i coscritti, il Sindaco e il Parroco. Il confronto con alcune incisioni rupestri della Valcenischia (figure di armati di spada), stilisticamente attribuibili alla media età del Ferro (V-IV secolo a.C.), lascia supporre un'origine protostorica di tale danza. Sul sagrato della chiesa gli Spadonari presentano quattro tipi di danze): "punta" (è una danza di saluto, che apre la festa al mattino, gli spadonari puntano per quattro volte le spade in avanti contemporaneamente); "quadri" (è caratterizzata da un inchino, dai tre passi in avanti e dall’incrocio di spade a coppie, e dalla cuià, gesto che ricorda la mietitura); "cuori" (gli spadonari sono disposti a croce, si lanciano e si scambiano le spade, e le incrociano tutti insieme; "salto" (eseguono la figura del girasciabola, saltano, girando completamente su se stessi).

RIFUGIO AVANZA'

Sulla montagna di Venaus, a 2580 metri s.l.m., sorge il Rifugio Avanzà, struttura di proprietà comunale ricavata da una caserma di alta quota costruita dal III Reggimento Alpini, ristrutturata a partire dal 1973 e gestita volontariamente dall'associazione Pro loco di Venaus.

Tag(s) : #Vanaus
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